Non c’è salute senza salute mentale

Gruppo donna Salute

di Redazione CIG Arcigay Milano

salute mentale

A cura del Gruppo Donna – CIG Arcigay Milano

di Laura

Viviamo in una società dove la performance, la produttività e il lavoro vengono anteposti a tutto, anche a discapito della propria salute, soprattutto la salute mentale, e spesso sono proprio questi tre fattori a creare danni e sofferenza. 

Negli ultimi anni il tabù della salute mentale è stato un po’ scalfito, soprattutto dalle nuove generazioni, ma siamo ancora lontanə dal sentirci liberə anche solo di dire di andare in terapia, senza pensare che sia qualcosa solo per persone “matte”, con traumi gravissimi, o con la paura che gli altri lo credano. Per non parlare del tabù riguardante gli psicofarmaci. Le malattie mentali sono ancora considerate una cosa da nascondere, di cui aver paura, e anche nel caso in cui si faccia “coming out” c’è la percezione, propria e altrui, che sia qualcosa di cui vergognarsi. Una colpa personale. 

In molti casi, chi ha un disturbo mentale tende a nasconderlo agli altri, per vergogna, paura del giudizio o di ripercussioni sul proprio lavoro. Le motivazioni sono disinformazione, falsi miti, pregiudizi, spesso alimentati dai media. C’è insomma ancora un grosso stigma nella società, in particolare riguardo ai disturbi di personalità. 

Ci distacchiamo dalle emozioni, seppellendole o invalidandole, provando a credere che il nostro mondo emotivo sia qualcosa di secondario, collaterale, che si “aggiusta” da solo e senza bisogno di attenzioni o cure. Una specie di pianta grassa.
Forse la verità sotto lo stigma verso la malattia mentale è che si ha paura delle emozioni. Le cataloghiamo all’interno di un sistema rigido di giusto o sbagliato, ma non ci sono emozioni giuste o sbagliate: anche la rabbia è importante se incanalata ed espressa in modo costruttivo, invece viene molto spesso repressa e giudicata negativamente perché socialmente non accettata, sin da piccolə.

Siamo abituatə a trascurare, non ascoltare o ad ovattare ciò che proviamo, finchè non è “troppo” e allora quelle stesse emozioni diventano incontrollabili, e fanno paura. Ma a un certo punto, il disagio che sentiamo trova modo di uscire da qualche parte, fuori dal nostro controllo.

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Sopravvivenza: questa è la parola che associo al tema della salute mentale

Per me ripercorrere le fila della mia vita per trovare i nodi da sciogliere è stato salvifico, andando a fondo per conoscermi e capire come funzionassi e dove non funzionassi.

Il problema, però, è che non si può scindere il proprio benessere psicologico dal resto della vita perché, a differenza di una mano rotta che viene ingessata, la sofferenza psicologica ricade su tutto, compromettendo lo studio, il lavoro e le relazioni. Tutto è collegato. Questo è quello che è successo anche a me e di cui porto le cicatrici.

Il percorso di guarigione non è lineare, ci sono salite e discese: si può stare bene per un po’ e poi avere una ricaduta, ma è fondamentale sapere che non tutto è sempre uguale, che c’è una continua evoluzione. Siamo sempre in cambiamento e, anche se staremo male di nuovo, non saremo le stesse persone di sei mesi o di un anno prima.
È facile non volere altro che nascondersi e non far sapere nulla a nessuno. Perché si ritengono le proprie difficoltà solo fragilità opprimenti che ci rendono vulnerabili ed espostə, preoccupatə (ma anche speranzosə) che gli altri si preoccupino per noi.

I disturbi mentali sono una battaglia, una lotta, spesso lunga ed estenuante, ma a chi li combatte  non viene mai data una medaglia o un riconoscimento. Spesso a chi soffre di una malattia fisica viene riconosciuta e accolta la propria sofferenza, mentre chi soffre di un disturbo mentale è molte volte invisibile e giudicatə.

Però chi ha un disturbo mentale è unə combattente: combatte una battaglia invisibile lavorando continuamente su se stessə, impiegando una forza inimmaginabile a volte. Di solito, invece, “vince” uno sguardo imbarazzato e un cambio di discorso. È invece fondamentale parlarne, chiedere, non abbassare lo sguardo e informarsi. E imparare a chiedere aiuto prima di sentirsi totalmente sopraffattə. Solo così si possono abbattere i pregiudizi e le paure.

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